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Racconti che emergono dalla memoria Sardinia Trail 2015

01 Settembre 2015
Chiediamo a Konstanze Hahn, vincitrice dell'ultima edizione e Stefano Gervasoni, 4° assoluto di raccontarci il loro Sardinia Trail!

Chiediamo a Konstanze Hahn, vincitrice dell'ultima edizione e Stefano Gervasoni, 4° assoluto di raccontarci il loro Sardinia Trail!

K:   innanzitutto vorrei dire che non era nei miei programmi, gli amici sardi con cui corro, dopo avermi portato a correre a Bardonecchia hanno fatto di tutto per portarmi con loro al Sardinia Trail!

S:    ho un ricordo vivissimo ancora del Sardinia Trail del 2014! Era la seconda gara a cui partecipavo di trail, la prima in Sardegna dove vivevo già da 5 anni. Da allora, oltre alla passione per i trail, mi porto una scia di amicizie che continua ad allargarsi! Quindi quest'anno è stata una festa già dalla preparazione! Una gara a tappe si contraddistingue fortemente per il clima di convivialità tra i concorrenti, da subito infatti ci si scambiano i nomi, sguardi ed emozioni sulla gara che deve ancora iniziare, anzi è già iniziata! Dal momento stesso in cui si arriva al “campo base” e si ritira il pacco gara e il tanto sospirato pettorale.

K:   Già dal primo giorno ci si accorge di un fattore fondamentale: il territorio sardo è completamente diverso da quello delle alpi o di altri luoghi dove il trail è già famoso! Le strade sterrate che servono i diversi poderi a valle e fino ai pendii delle montagne sono una rete fittissima, il correre all'interno di boschi in un continuo serpeggiare ti fa perdere l'orientamento e i sentieri non sono passaggi ben riconoscibili in verdi prati, ma spesso sono tracce, silenziosi ricordi di passaggio di uomini e animali a ricordare che il tuo correre non deve cambiare il posto in cui sei, ma tutt'al più lasciare in te un segno indelebile dell'esperienza vissuta... concretamente? Occhi aperti sulle bandelle posate dall'organizzazione, altrimenti sarà molto più lungo il giro da fare!

S:    Quello che resta più impresso della prima tappa a Lanusei è la varietà di paesaggi che si attraversano, si corre immersi nei boschi, si costeggiano vallate che sembrano canyon per i loro sbalzi di roccia, si sale sulle creste fino alle cime di monti vecchi, arsi, sapienti che ti portano ad ammirare a 360° i luoghi del nostro faticare e poi di nuovo giù! Bisogna stare attenti al terreno spesso tecnico per non incorrere in qualche brutta caduta e compromettere tutta la gara. Ma la tappa delle tre che mi ha dato più emozioni e mi lascerà un ricordo indelebile è per certo la seconda, quella che ci porta a toccare la top summit della Sardegna, Punta La Marmora. Non certo per la quota considerevole dei 1834m slm ma per l'esperienza che ha racchiuso. Come in tutti i tre giorni mi sono trovato a correre da solo quasi dal principio, destinato ad inseguire senza speranza i tre extraterrestri che si contendevano il podio e cercando di tenere lontani gli inseguitori. Su un lungo tratto di salita su comoda strada bianca scorgo, guardandomi dietro, due inseguitori: l'amico Beppe Taras (toscano e trascinato insieme ad amici in questa bellissima avventura) in compagnia di Marco Olmo! L'avere due segugi di razza alle calcagna mi ha spinto oltremodo a cercare di alzare il ritmo e scavare dentro le mie forze per scoprire energia e motivazione che solo nella sana competizione possono venire alla luce! La perla di questa tappa e di tutto il Sardinia Trail è stato arrivare in cima a punta La Marmora e poter imprimere tutto ciò in uno scatto abbracciato a Marco Olmo!

K:   L'ultimo giorno ero un po' tesa... non è che la classifica è la cosa più importante del trail....ma essere vicina a vincere in questa gara stupenda aveva del fascino. La seconda tappa è andata benissimo, tutta da sola ho potuto godermi la bellezza del percorso per arrivare a punta La Marmora, far girare le gambe come dovevano. Ho concluso la seconda tappa prima in classifica, con 3 min di distacco della seconda donna Catena Pizzino. Tre minuti non sono tanti... Il terzo giorno si parte sulla spiaggia di Foxi, Tertenia. Subito dopo viene il single track che ci porta su a Monte Ferru e so che se resto incastrata in colonna con gli altri corridori non potrò più andare al mio ritmo! Quindi cerco di forzare sui primi metri in spiaggia per essere con i primi nella salita. Si va, si sale, si suda sotto il sole di questa bellissima giornata, sempre pensando a questi 3 minuti che non posso perdere. Dopo una discesa tecnica dobbiamo salire per qualche km sulla strada sterrata. Già il pezzo in pianura prima della salita mi stanca. Il sole brucia. Ho già consumato quasi tutta l'acqua che avevo. A quel punto mi passa Catena, facciamo una parte insieme, poi la devo lasciar andare. Più salgo, più sento la stanchezza degli ultimi giorni, del caldo, la mancanza dell'acqua. Mi arrendo. Catena mi avrà preso già più di 3 min. Ma cosa c'entra? Sento le mie gambe, il mio corpo, il mio fiato... e la terra che mi circonda. La terra sarda, che mi ospita da un pò meno di due anni, che adoro, mi rende felice e serena. Mi godo i sentimenti e l'energia che mi da questa terra. Poco prima del ristoro mi raggiunge Silvia, un'amica nonché vincitrice dello scorso anno. Che bello vedere il suo sorriso e poter fare qualche passo insieme. L'acqua rinfrescante del ristoro mi da un nuovo spunto e inizio a volare. Non penso più a vincere, sto assorbendo la bellezza di questo posto e volo. A un certo punto vedo una persona d'avanti di me: ho raggiunto Catena, continuo a volare. Alla fine della discesa poi vedo un'altra faccia conosciuta: Teodoro si era perso e ci riaggancia da dietro. Spero di poter riprovare la sensazione del giorno arrivando con lui al traguardo, ma purtroppo non mi segue. Allora vado a raggiungere le altre persone che vedo da lontano, come Beppe che ho conosciuto solo due giorni fa, venuto dalla Toscana per il suo primo trail. Sull'ultimo pezzo di asfalto mi affianca Catena, non servono parole, corriamo affiancate. Prima dell'ultimo tratto di strada le chiedo: “Che dici se arriviamo insieme?”. Ci togliamo le scarpe appena arrivate in spiaggia e ci godiamo gli ultimi metri di questa gara stupenda! Mai dimenticherò il sentimento di passare sotto l'arco dell'arrivo, dopo tutte le fatiche, in quel posto meraviglioso e con così tante persone splendide intorno.

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